A prendere parte all'evento rappresentanti di istituzioni internazionali, uomini d'affari e leader politici dell'Ue. L'obiettivo è quello di dar vita ad un "Piano Marshall" per Kiev.

A rappresentare Kiev una delegazione di un centinaio di persone, guidate dal primo ministro, Denys Shmygal, e dal presidente del Parlamento, Ruslan Stefanchuk, ricevuti ieri dal presidente svizzero Ignazio Cassis. La conferenza era stata programmata prima dell'invasione russa con lo scopo originario di discutere le riforme e la lotta alla corruzione in Ucraina, ma dopo l'inizio della guerra, l'obiettivo dell'evento è diventato dar vita a una sorta di "Piano Marshall" per risollevare il Paese.
Il presidente Volodymyr Zelensky, alla vigilia della conferenza, ha ammesso che il "compito è davvero colossale", se non altro nei territori non in mano ai russi. C'era chi pensava che il leader di Kiev riuscisse a raggiungere Lugano fisicamente, ma a quanto pare ha preferito partecipare con l'oramai classico collegamento da remoto.
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen cercherà di prendersi la scena della conferenza, presentando una "piattaforma per la ricostruzione dell'Ucraina" che sarà co-presieduta dall'Ucraina e dalla stessa Commissione europea, e che dovrebbe comprendere anche i singoli governi Ue, alleati, istituzioni finanziarie internazionali e le banche multilaterali di sviluppo. La piattaforma dovrebbe contare su un fondo fiduciario ad hoc, la cui prima tranche è stimata in 100 miliardi di euro. A gestire il fondo sarà la Banca europea per gli investimenti (Bei).
"La conferenza di Lugano è un passo fondamentale per concordare i principi dello sforzo internazionale di ricostruzione dell'Ucraina. Il Presidente Ignazio Cassis e io sosteniamo la dichiarazione di Lugano e attendiamo con ansia la sua approvazione. L'Ucraina può contare sul nostro costante sostegno, per tutto il tempo necessario", ha scritto la presidente von der Leyen su Twitter.