Destinato a regolare le emissioni di auto, furgoni, bus e camion, il regolamento entrerà in vigore entro il 2025.

La proposta sui nuovi standard Euro 7 è stata avanzata dalla Commissione Ue nel novembre 2022 per rendere i test sulle emissioni dei veicoli più coerenti con le condizioni di guida reali e per fissare limiti alle emissioni di particolato causate dall’usura di freni e pneumatici, con l’obiettivo di ridurre entro il 2035 le emissioni di ossido di azoto (NOx) di auto e veicoli commerciali leggeri del 35% rispetto al precedente standard Euro 6. Rispetto a quella della Commissione, la proposta della presidenza di Madrid ha ritardato i tempi per l’entrata in vigore delle disposizioni, portando le scadenze di attuazione del luglio 2025 per le auto e del luglio 2027 per i camion in avanti rispettivamente di 30 mesi e di 48 mesi dopo l’entrata in vigore del Regolamento.
Tra i nuovi elementi coperti dalla normativa Euro 7 figurano i limiti per le emissioni non di scarico come le particelle provenienti da freni e pneumatici. La normativa copre inoltre i requisiti minimi di prestazione per la durata della batteria nelle auto elettriche e impone requisiti più severi per la durata del veicolo. Il regolamento prevede inoltre l’utilizzo di tecnologie avanzate e strumenti di monitoraggio delle emissioni.
Nello specifico, il Consiglio suggerisce una serie di modifiche pragmatiche alla proposta della Commissione, tenendo presenti anche gli obiettivi ambientali e sanitari. La posizione del Consiglio mantiene, infatti, le condizioni di prova e i limiti di emissione esistenti (come stabiliti nella normativa Euro 6) per i veicoli M1 e N1 (autovetture private e furgoni). Per quanto riguarda invece i veicoli M2 e M3 (autobus e pullman) e per i veicoli N2 e N3 (veicoli commerciali pesanti), i limiti di emissione sono inferiori e le condizioni di prova sono leggermente adattate rispetto a Euro 6.
Il testo del Consiglio rafforza inoltre l’allineamento dei limiti relativi alle emissioni di particelle dei freni e al tasso di abrasione degli pneumatici con gli standard internazionali adottati dalla Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite. La posizione del Consiglio tiene anche conto dell’obiettivo di zero emissioni di CO2 per il 2030 recentemente proposto per gli autobus urbani e stabilisce scadenze chiare per l’adozione di atti di esecuzione (da parte della Commissione) al fine di fornire agli operatori economici chiarezza e certezza giuridica. La posizione del Consiglio trova infine un equilibrio tra “requisiti rigorosi per le emissioni dei veicoli e investimenti aggiuntivi per l’industria, in un momento in cui i produttori automobilistici europei stanno attraversando una trasformazione verso la produzione di automobili a emissioni zero”, si legge nella nota.
Il consenso tra i ministri è giunto sulla scia di un lungo negoziato sulla normativa che ha visto Francia, Italia, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, Ungheria, Bulgaria e Slovacchia fortemente contrarie all’introduzione di standard troppo rigidi. "Recepite le nostre proposte che conciliano tutela dell'ambiente e salvaguardia delle produzioni europee senza regali a Paesi leader dell'elettrico come la Cina", ha sintetizzato in una nota il ministero dei Trasporti guidato da Matteo Salvini.