26/09/2023 - Il Belgio vuole raggiungere un'intesa sul Patto di migrazione e asilo entro la sua presidenza del Consiglio Ue.

Lo ha annunciato parlando alle Nazioni Unite il premier Alexander De Croo. Il turno del regno alla guida del Consiglio sarà dal 1 gennaio al 30 giugno 2024.
 
Durante il suo discorso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, il primo ministro belga Alexander De Croo ha confidato di voler chiudere il dossier sul nuovo patto su migrazione e asilo prima della fine del suo turno di presidenza del Consiglio dell'Ue.
 
Nel suo discorso, De Croo ha toccato diversi temi-chiave della presidenza belga dell’Ue, tra cui l’energia, la crisi migratoria e l’Ucraina. In particolare, ha affermato di voler vedere una produzione industriale più verde - “produzione pulita, ovviamente, ma anche chimica verde, produzione di acciaio verde, cantieri verdi” – che sarà anche una delle nuove priorità della presidenza belga dell’Ue. Per De Croo la questione è tanto più importante in quanto considera la crisi climatica come il “principale elemento di disturbo delle nostre società”, che porta “i giovani a fuggire in massa dai loro Paesi”.
 
De Croo ha anche denunciato l’attuale modello migratorio, che secondo lui si basa sulla “fortuna” e “dà tutte le leve di controllo ai trafficanti”.Questo modello non giova né ai Paesi del Sud, che vengono privati della loro principale risorsa economica, né ai Paesi europei ospitanti, che si trovano “di fronte a un afflusso che non possono gestire”, ha  aggiunto. Per questo motivo, De Croo chiede un nuovo modello di migrazione e spera che sotto la Presidenza belga venga firmato un nuovo patto, che garantisca che “ogni Stato membro faccia ciò che deve fare”.
 
Il primo ministro ha inoltre dichiarato la sua intenzione di combattere le principali cause della migrazione, ovvero “la povertà e la mancanza di opportunità economiche”, sviluppando partenariati internazionali “tra l’Europa e i Paesi di transito da cui provengono i migranti”. Secondo De Croo, tali accordi permettono di “costruire istituzioni più forti, di creare diritti uguali per tutti e non solo per una manciata di persone o per la classe dirigente”. “Risolvere il problema della migrazione significa creare mezzi legali per andare in Europa, attraverso programmi di ricerca di talenti e di istruzione, per rafforzare le società dei Paesi ospitanti”, ha concluso.